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Laboratorio di scrittura e wordpress per aspiranti blogger: i feedback al primo

Ci siamo lanciati.

Io e il mio (ex) non marito Stefano Castelli, esperto in usabilità e sviluppo siti, abbiamo deciso di tenere – insieme – un laboratorio su skype di scrittura autobiografica e wordpress per aspiranti blogger.

Le iscrizioni al primo sono state così tante che ne proponiamo una seconda edizione (base) in partenza ad aprile.

Puoi iscriverti subito, oppure puoi scoprire come è andata continuando a leggere le risposte a un breve questionario che ho somministrato ai partecipanti della prima edizione. 

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Come funziona? 

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Nonostante libera, copertina

Nonostante libera: quando il racconto è un atto terapeutico anche per il lettore

Affido alla scrittura la grande responsabilità di avere una funzione catartica. È il mio atto terapeutico. 

Si apre così il libro di Bruna Orlandi, Nonostante, libera uscito per Giraldi editore e che avrò il piacere di presentare alla Feltrinelli di piazza Ravegnana il 30 gennaio alle 18. 

Bruna soffre di vulvodinia  [sito dell’associazione per info] dal 2010: la sua è una patologia dolorosa che invalida la vita quotidiana (Bruna ironizza sul fatto che le scappi da “pisciare” molto spesso e che quindi abbia la mappa di tutti i cessi di Bologna) e anche quella sessuale e la conoscenza della malattia è talmente poco diffusa che lei ci ha messo un buon numero di mesi per capire cosa le stesse succedendo, cosa ci fosse alla base dei suoi dolori.

Tirata da una parte all’altra di pareri medici non sempre pazienti, di fronte a dolori e disagi che non vengono facilmente identificati e che hanno a che fare con la nostra identità più profonda, la Orlandi si è trovata a fare i conti con pregiudizi e luoghi comuni e con la terribile e frustrante affermazione: “È psicosomatico!” che anche io ho sentito tante volte portare come diagnosi, quando nessuno capiva quale fosse la mia patologia immunitaria, mentre io continuavo a stare malissimo.  Continua a leggere

I corsi di scrittura autobiografica online e di persona

Ripartono i miei corsi di scrittura autobiografica per aspiranti NON scrittori Tu sei la tua storia. Per l’autunno ho in programma una novità e due ritorni. Ho cercato di venire incontro sia a quanti non hanno la possibilità di spostarsi da casa ma vorrebbero comunque seguire un corso in 5 appuntamenti, sia a quanti invece preferiscono regalarsi una giornata full time. Scopri il percorso più adatto alle tue esigenze!  Continua a leggere

persone in ascolto

Scrivere di sé è un allenamento per presentarsi in modo efficace e originale

Chi scrive si allena a scegliere le parole per spiegare il proprio pensiero, ecco perché la scrittura può essere considerata una palestra efficace anche per chi vuole presentarsi, farsi conoscere e spiegare meglio il proprio curriculum vitae. La scrittura autobiografica impone una riflessione su di noi, sulle nostre emozioni, sul ruolo che vogliamo rivestire nel mondo e sui nostri sogni e obiettivi. Nel momento in cui raccontiamo qualcosa di noi con un post su Facebook o Instagram, stiamo già facendo scrittura autobiografica: se siamo allenati riusciamo anche a sviluppare una narrazione (un testo che ha uno sviluppo e si basa su una evoluzione del racconto), se non abbiamo l’abitudine di scrivere, facciamo molta più fatica. La stessa cosa vale per la capacità di presentarci in modo efficace al nostro interlocutore professionale e non: se non siamo abituati a raccontare di noi, ci sembra di camminare sulle sabbie mobili di una materia sconosciuta.  Continua a leggere

Una guida sulla scrittura autobiografica per tutti: ecco come saranno le NON presentazioni

Verso fine marzo esce il mio nuovo libro, una guida alla scrittura autobiografica: il titolo è Tu sei la tua storia. Scrivi un racconto, narrati online e comunica con la scrittura autobiografica, Giraldi editore. 

Oggi voglio raccontarti perché ho deciso di scrivere una guida sulla scrittura autobiografica e perché invece delle classiche presentazioni di libri, farò delle non presentazioni, in modo che – se vuoi – puoi partecipare o invitarmi nel tuo locale o a casa tua.  Continua a leggere

Narrarsi online con la scrittura autobiografica in maniera sostenibile, responsabile e valorizzante

Le narrazioni sono un collante sociale: in questo modo ho esordito ieri, durante il workshop di scrittura autobiografica per narrarsi online organizzato presso Azimut Global Advisory, in collaborazione con Daniela Iachini.

  • Nelle storie degli altri ci identifichiamo, creiamo coscienza collettiva e mettiamo a confronto le nostre vite per crescere e migliorare (si spera).
  • Condividere storie ci aiuta a superare momenti di disagio, cambiamenti e a dare un senso a quel che ci accade.

Ci narriamo online per amplificare la nostra storia nelle storie degli altri, per ottenere un riscontro sociale, per rafforzare il senso di quello che ci accade: in un universo digitale segnato da bufale con conseguenze preoccupanti e in cui molte persone sfogano la propria rabbia personale e sociale, contribuendo a un rumore di fondo sempre più forte, fare narrazioni SOSTENIBILI, RESPONSABILI e VALORIZZANTI diventa sempre più rilevante.

Narrarsi online in maniera SOSTENIBILE

Ci sembra necessario stare su Facebook perché ci sono tutti. Non possiamo fare a meno di un profilo Instagram perché è lì che le persone condividono di più e dobbiamo scrivere cose intelligenti per linkedin che è una piattaforma professionale. Siamo costantemente spinti a dire, postare, condividere, commentare, argomentare, ESSERCI. Passiamo un sacco di tempo a controllare notifiche, farci distrarre da suoni, sentire scariche di piacere perché qualcuno mette una faccina sotto il nostro selfie. Vogliamo dire, sapere, farci gli affari di tutti. Non riusciamo a resistere dal commentare, anche quando non abbiamo letto con la giusta attenzione, magari perché siamo fermi al semaforo.

Balle. Sono tutte balle. SPECIALMENTE se comunicare è il nostro lavoro: facciamolo in maniera sostenibile e consapevole. Nulla è necessario e una volta disconnessi da Facebook, scopriremo che c’è tutto un mondo digitale per curare le nostre relazioni, anche fuori dalla piattaforma blu. Ho appena disconnesso il mio profilo personale e ora ho solo una pagina ufficiale. Ho tolto anche le APP dal telefono e al momento accedo a FB solo da computer.

Ho guadagnato tempo per tornare a leggere i blog che mi interessano e di cui seguo gli RSS su Feedly  e per scrivere mail, rispondere a newsletter, curare le mie relazioni digitali in un modo più attivo e consapevole. SCELGO i contenuti, le persone e ho più chiari i diversi livelli di legame con la mia community.

Facebook NON è l’unico luogo digitale e se siamo fuori, siamo finiti: è una convinzione diffusa rafforzata dalle dinamiche di questo social (che non ti vorrebbe mai fare uscire e ha inglobato gran parte delle abitudini digitali delle persone, introiettandole).

Stai dove ti senti bene, stai nella TUA zona più confortevole e SOPRATTUTTO stai dove puoi ottimizzare: il TEMPO è una risorsa finita e c’è un mondo fuori che ti aspetta (e non solo per strada, anche online).

Narrarsi online in maniera RESPONSABILE

Il personal storytelling può diventare un vampiro: ci piace, se lo facciamo bene genera apprezzamento e quindi aumenta l’autostima e se siamo dei narratori che amano scrivere è semplice, immediato e diretto. Per evitare di diventare autoreferenziali e perdere di vista il MOTIVO principale per cui condividiamo attivamente online storie che ci riguardano, facciamoci SEMPRE due domande che ci aiutano a rimanere con la barra dritta.

  1. Per quale obiettivo scrivo di me online?
  2. Quello che sto per scrivere, in che modo è UTILE, genera VALORE, ha un BENEFICIO per chi mi legge?

La prima domanda ha a che fare con la nostra visione personale e professionale (è chiaro che – di base – stiamo online per essere immersi in un sistema complesso di identità personali ma se investiamo tempo e idee in una narrazione continua, di solito lo facciamo perché vogliamo diventare autorevoli in qualche settore), la seconda riguarda i nostri lettori/utenti e quindi l’ascolto che è necessario fare della nostra community, oltre che la cornice narrativa entro cui dovrebbero essere inserite le nostre narrazioni.

Rivaluta la scrittura “lunga” del blog

Le immagini hanno sempre più appeal, lo so. Le persone leggono poco, lo so. L’analfabetismo funzionale, in Italia, tocca record storici: il 70% della popolazione di questo paese sa leggere e scrivere ma non capisce quello che legge, né sa spiegare il proprio io con la scrittura. Ecco: possiamo fare resistenza culturale, allenare la nostra mente, decidere che possiamo riprendere in mano la scrittura e usarla in maniera davvero valorizzante: troviamo parole esatte, chiare e efficaci per nominare ciò che pensiamo, facciamo, siamo.  I blog sono un luogo davvero libero dove costruire il proprio narrarsi online, ricordiamoci che i social media sono piazze messe a disposizione da altri, mentre questa è la casa che possiamo arredare come vogliamo.

Sul blog puoi allenare la tua capacità di pensiero, oltre che quella di comunicazione.

I tre pilastri

Chiarezza

chiarezza

Leggerezza

leggerezza

Lessico familiare

lessico familiare

 

 

Perché scrivere di sé è sano e possiamo farlo tutti

Sarei molto curiosa di partecipare a un tuo corso di scrittura autobiografica ma non scrivo dai tempi del tema di maturità e non credo di essere più capace!

Oppure.

Non sono uno scrittore, mi piace leggere, ma non credo di essere all’altezza di scrivere un racconto autobiografico.

Non solo scrittori in erba

Scrivere non è una pratica per soli adepti, tutti oggi scriviamo, basta guardare la quantità di contenuti che vengono prodotti su social network come Facebook. La voglia di scrivere risponde a un impulso naturale: comunicare a sé stessi e agli altri, focalizzare, attraverso le parole delle emozioni, raccontare storie che diventano memoria e memoria che diventa storia.

La scrittura è un “muscolo” che puoi allenare, esattamente come addominali e bicipiti, non è detto che tu poi debba diventare un maratoneta, ma se ti metti in gioco e ci provi, potrai senz’altro cominciare a fare il giro del parco a passo veloce! La scrittura autobiografica è una pratica terapeutica, in grado di consolidare i ricordi, posizionarli al posto giusto e che ti aiuta a incrementare amor proprio e ironia, ingredienti più che mai fondamentali per vivere in questi anni 😉

Trovare la storia: ecco come faccio io

Esistono molti modi per aiutare le persone a trovare la propria storia e scriverla: io – nella pratica di corsi e workshop – ho trovato quelli che mi sembrano più adatti perché mischiano gioco, memoria e lavoro manuale. Faccio fare “disegnini” e visualizzazioni e uso i tarocchi per evocare immagini e aiutare le persone a far uscire le parole giuste per descriverle.  E poi c’è la griglia dello storytelling: uno strumento che va maneggiato con cura ma che aiuta a capire meglio che cosa piace, nelle storie, ai lettori.

La scrittura condivisa avvicina: succede sempre, durante i laboratori, che la condivisione di racconti diventi un propulsore di intimità tra persone che fino a poco prima erano sconosciute. Ogni tanto prendersi un momento tutto per sé per ascoltare l’altro, confrontare il proprio percorso in maniera NON competitiva e costruire qualcosa che esce dal personale  è un ottimo modo per allenarsi a mettersi nei panni di chi abbiamo di fronte e per sviluppare empatia anche per storie distanti dalla nostra.

Tutti possiamo scrivere, la creatività è popolare.

 

Pensiamo e diventiamo ciò che, in potenza e grazie al nostro DNA, saremmo in grado di pensare e diventare solo se ci procuriamo gli stimoli, le esperienze, l’apprendimento necessari a tradurre le capacità potenziali in capacità effettive. E se l’ambiente ci offre, al momento giusto, le risorse e le opportunità per farlo. Tutto ciò restituisce a noi una grande responsabilità individuale per quanto riguarda la qualità e anche la quantità creativa del nostro pensiero (…).

Annamaria Testa, La trama lucente, Rizzoli, 2010

I prossimi laboratori di scrittura autobiografica [a mano e sul racconto]

I prossimi laboratori di scrittura autobiografica si terranno a partire da febbraio 2018 con alcune date dedicate alla scrittura autobiografica a mano e il percorso residenziale (5 incontri) sul racconto, a Bologna. Se vuoi saperlo tempestivamente (i posti si “bruciano” in 2 giorni perché sono solo 10), iscriviti alla mia newsletter.

È così importante sapere se un libro autobiografico è vero? A margine del Premio Strega

Una delle cose che possono succedere quando si scrive un libro autobiografico, è che le persone pretendano (o suppongano) che chi scrive incarni il libro. Sempre. Se poi in quel libro ci metti pezzi di storia italiana (li infili a tradimento o esplicitamente, ammantandoli del dubbio o lasciandoli scorrere come fossero cosa indiscutibile), li condisci con la descrizione di un’infanzia nel lusso e ci infili tutte le tue ipocondrie, ecco che il mix bomba divide i lettori in chi commenta la qualità del testo e in chi giudica la persona, pensando di conoscerla attraverso ciò che ha scritto.

Sto seguendo con interesse “il caso” Teresa Ciabatti, che con La più amata, il suo ultimo romanzo (memoir a metà strada tra finzione e autobiografia) è arrivata seconda al Premio Strega 2017. Mi interessano i commenti, la trafila di critiche  e tutto ciò che sta intorno al testo e che l’autrice stessa dissemina online e in interviste a riviste e a quotidiani.  Continua a leggere

Scrivere è un lavoro: l’organizzazione di una giornata

Ho iniziato il mio quarto libro. Questa volta si tratta di un manuale e in particolare è un manuale dedicato alla scrittura autobiografica, tema che sto approfondendo, studiando e intorno al quale tengo corsi e workshop per persone, professionisti e organizzazioni.  Quest’inverno è stato un periodo intenso per me, finalmente il lavoro comincia a girare, sono molto focalizzata sui miei progetti e sono felice di poter dire che sto realizzando tante idee cui tenevo molto: mi sento fortunata ma anche grata alla mia testardaggine e disciplina. In questa abbondanza, ho sentito però la mancanza della scrittura – il mio grande amore. Ho coltivato alcune idee e appunti ma non ho potuto mettermi al lavoro come avrei voluto, troppo spesso in azienda o in qualche luogo a fare formazione intorno alla comunicazione digitale. Da un po’ volevo scrivere questo manuale (niente di pretenzioso, si tratta di esercizi, stimoli di lettura, riflessioni per usare la scrittura autobiografica per sé, per comunicare online e per scrivere racconti) e da un po’ ho nella testa anche un libro di narrativa. A primavera ho così deciso che – per la prima volta nella vita – mi sarei presa tutta l’estate per il mestiere del cuore.  Continua a leggere

Scrivere online: a metà strada tra oralità e scrittura

Vengo aggiunta su un gruppo WhatsApp per concordare, con altre persone, il testo di una mail per la scuola media di mia figlia. La persona che propone la bozza, la incolla in un messaggio, chiedendo conferma. Comincia la ballata dei punti di vista, dei “io farei così”, ma soprattutto comincia il tira e molla dei “Ho sentito che”. Succede che è sabato, io sono in Appennino con la mia famiglia, non guardo il telefono e la rete funziona a singhiozzo: alla sera, quando rientro, ho 83 notifiche dal gruppo e anche quando cerco di capire quale sia il testo definitivo o cosa si sia deciso di fare, le idee mi si confondono. Perdo il filo, confondo le proposte sul testo con le chiacchiere da corridoio, non capisco bene chi stia dicendo cosa (non tutti ci conosciamo personalmente e molti, per me, sono solo numeri di telefono). Alla fine telefono a una mamma e cerco di recuperare le fila, sentendomi vagamente rimbambita.  Continua a leggere

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