Tag Archivio per: corsi di scrittura autobiografica
La giustizia: dai tarocchi al fare a meno del senso di colpa in un lavoro di scrittura autobiografica
/in Scrittura autobiografica, Scrittura e comunicazione, Sentieri e camminiDurante l’ultimo week end ideato per Destinazione Umana (a breve trovi le date primavera-estate 22 e puoi già iscriverti!): Donne in viaggio, scrittura e natura sui colli bolognesi ha colpito il segno l’esercizio di scrittura di Michela costruito intorno all’arcano maggiore dei Tarocchi dedicato alla GIUSTIZIA.
È risuonato in tutte noi che eravamo presenti una sorta di invito generativo a NON SABOTARCI, a PERDONARCI e a abbassare il potenziale del senso di colpa, spesso inutile e tossico.
Prima di pubblicare il suo testo, perché voglio condividerlo anche con chi mi legge, una premessa sul laboratorio di scrittura autobiografica che tengo durante questo week end.
Il tema centrale attorno cui si costruiscono gli esercizi che facciamo è il dualismo osservazione/meraviglia e gli Arcani maggiori diventano, un po’ come ne Il castello dei destini incrociati di Italo Calvino, un’occasione per scrivere, guidata passo a passo da me.
Michela che ha rivelato di non avere un grande rapporto con la scrittura ma così come le sue compagne di viaggio, si è messa in gioco, sapendo bene che poteva scegliere qualsiasi via di espressione: i miei corsi di scrittura autobiografica (a novembre parte online il corso base completo) nascono per giocare con la creatività e si rivolgono a ASPIRANTI NON SCRITTRICI E SCRITTORI.
Quindi: no performance e voglia di divertirsi o guardarsi dentro, a seconda della personale inclinazione. Continua a leggere
Divertimento militante nella scrittura, comunicazione e in questi mesi di vita
/in Scrittura autobiografica, Scrittura e comunicazioneÈ arrivato il momento di scegliere la propria strategia per affrontare questo autunno difficile, io ho trovato la mia e le ho dato un nome: divertimento militante.
In mezzo al caos dei decreti, all’incertezza sulla salute del paese, all’isolamento forzato di questi mesi e alla fatica di vedere il futuro, ho scelto di abbracciare la leggerezza, una leggerezza – come direbbe Calvino – dotata di peso e complessità.
Il lockdown primaverile ci ha trovato tutti impreparati e io ho vissuto settimane caotiche in cui mi sentivo bloccata anche quando mi sforzavo di non esserlo e mi sembrava di girare a vuoto, come un criceto sulla ruota.
L’estate pure, per me non è stata facile: il caldo, l’incertezza della ripresa, tutti gli nuovi scenari che si stavano aprendo, sono rimasta un po’ annichilita. Volevo scrivere, non ho scritto. Volevo leggere, ho letto poco. Volevo progettare, non ho progettato nulla, se non un giorno dopo l’altro. Sentivo una pesantezza fortissima che mi bloccava, una cappa sulla testa che non era solo l’umidità bolognese. Continua a leggere