Baciamoci molto, con utopia più che disincanto
Bologna nell’incanto di Arte Fiera, domenica di sosta tra una nevicata, un’esondazione del Reno e tantissima umidità: a pochi passi da via d’Azeglio dove le luminarie di Lucio Dalla cantano su chi cammina in centro, eccoli lì, seduti su una panchina a baciarsi come non ci fosse domani.
Corpi appiccicati, mani che toccano i corpi dell’altro per sentire la presenza assoluta del momento, come per dirsi “Siamo qui”, per respirarsi e riempirsi il naso di rimescolone.
Hanno gli occhi chiusi i due baciarellisti anonimi, abbandonati nella loro bolla di intimità. Continua a leggere