Le mie competenze: scrittura autobiografica, comunicazione, copywriting, social media, competenze digitali.

E se poi non si ricorda di me? Cronache dal mondo degli inadeguati

A noi che ci sentiamo sempre  inadeguati conta molto poco quel che ci dicono amici e parenti, ricordandoci i nostri successi, l’età matura e tutto il resto, per cercare di convincerci che tutte quelle paranoie non hanno senso e sono anche un po’ inappropriate: in qualsiasi occasione pubblica o quando riconosciamo tra la folla qualcuno che non vediamo da tempo ma con cui abbiamo avuto una relazione personale o professionale, proveremo sempre la sindrome dell’imbucato al matrimonio. 

Hai presente quei matrimoni a cui sei andata per accompagnare il fidanzato del momento a sua volta invitato dallo sposo che era un suo amico ma che non vede da 10 anni e durante i quali ti senti un pesce fuor d’acqua più che se fossi al mercato? Hai presente l’attimo preciso in cui sei COSTRETTA dall’etichetta nuziale a fare la fila per baciare la sposa e quando tocca a te, dopo che ha sulle guance la saliva di milioni di amici più o meno intimi e non ne può più di assolvere al suo ruolo di donna da sbaciucchiare perché è la protagonista della giornata, le tocca prendersi anche i tuoi auguri e sulla faccia – LO SAI, NE SEI CERTA- le vedi lampeggiare un gigantesco: “Ma chi cazzo è questa, sarà mica una che si è imbucata per strafogarsi con i MIEI tortellini????”.  Continua a leggere

Il metodo alimentare che sta sistemando il mio intestino (e intanto mi rimetto in forma)

Quando la dottoressa Annapaola mi ha proposto di avvicinarmi al metodo alimentare kousmine per rimettere a posto il mio intestino sballato dall’avere smesso di fumare e ricominciare a stare meglio (il colon irritabile cominciava a diventare invalidante per dolori acuti che mi prendevano, subito dopo pranzo e non mi abbandonavano fino a sera), all’inizio ero un po’ scettica. 

Al di là della chiarezza dello schema (tante verdure crude e cotte, carboidrati e proteine sia a pranzo che a cena), mi sembrava davvero faticoso dover disporre e preparare verdure crude e cotte a ogni pasto. Poi c’era questa cosa della crema Budwig per la colazione: una pappetta da preparare ogni giorno, improponibile per una come me che al mattino fatica a fare 2+2.  Continua a leggere

Il mio condominio è sempre di ispirazione

Vivo in un condominio dove le storie si sprecano: io cerco di raccoglierle perché la vita che scorre negli appartamenti è già una trama avvincente e perché ci sono dialoghi rubati che valgono più di qualsiasi cosa immaginata. Potrei davvero raccontare tante storie (ma qui non lo faccio che ci tengo alla vita).

Potrei raccontare dell’amore non corrisposto tra la Drag Queen teutonica che abitava accanto e il Sardo suo compare, alto un metro e una banana ma più rabbioso di un randagio affamato.

La loro relazione era così tempestosa che ormai era di casa la volante della polizia. Una volta le ho sentito pure uscire un “Posso offrirvi un caffé?” in direzione dei garanti dell’ordine, talmente surreale dopo le urla e gli scapaccioni che si erano tirati con il fidanzato, che avrei voluto essere una mosca per guardarla in faccia, mentre domandava. Me la sono immaginata, sotto alla parrucca bionda di capelli, increspare le labbra sempre truccate con cura in un mezzo sorriso e cercare di offrire una parvenza di normalità ai suoi – chiamiamoli – ospiti. Che poi non si capiva mai, francamente, chi tra i due della coppia menasse più forte e per la polizia doveva davvero essere un caos riportare pace in quella casa.

Potrei raccontare ancora di questo interno con affaccio su 4 lati  e del mio dirimpettaio il droghello: l’unico uomo che gira in casa in mutande e con le finestre aperte anche con la neve in strada. Il droghello (ribattezzato mattacchione per non turbare la bambina, quando era piccola) ha il vizio di chiacchierare a lungo con la televisione e di infilarsi in qualsiasi dibattito politico, quasi come fosse anche lui seduto sulla poltrona di Bruno Vespa.  Continua a leggere

Importa davvero conoscere il genere di una persona per amarla?

A Nina importa davvero sapere se Sasha è maschio o femmina o le basta quel sentimento che sente crescere?

Poche pagine e te lo chiedi anche tu, lettore, insieme alla protagonista dell’ultimo libro di Giorgia Vezzoli, Ti amo in tutti i generi del mondo, Edizioni Giraldi. 

Quello di Giorgia è un romanzo che lentamente ti conduce in una storia in cui, novità editoriale assoluta, uno dei protagonisti è di genere non definibile.  Continua a leggere

10 anni con Frollina

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Oggi qui si compiono 10 anni.

Sei insieme “Mi fa male la banga!” “Ho i pinocchi in testa!”, “Voglio adottare la Pimpa” “Il sole è quadrato!” ma anche “Un attimo!”, “Siamo arrivati?” “Da grande voglio fare l’architetto, il veterinario, la maestra e la cameriera alla sera”, “Giochiamo a Lego?”, “Mamma credo di essermi innamorata!” “Parliamo di quando ero piccola?” “Ma alle Medie mi darete il telefono?” “Credo di avere l’ansia” .

10 anni fa ci è cambiata la vita e la tua simpatia è entrata in questa casa: tu che sorridi sempre, che hai paura del dolore, che non vuoi parlare delle cose brutte che così è come se non esistessero, che fai le facce, che consoli le tue amiche, che sei coraggiosa, che di secondo nome fai socievolezza, che hai imparato presto l’ironia.

GRAZIE di esistere. Ogni tanto rompi i maroni, ma ogni tanto io li rompo a te

I fallimenti? Me li merito

Sono ingrassata 5 chili. Da quando ho smesso di fumare (inizio agosto), ho preso 5 chili. Non so se è esattamente di questo che oggi voglio scrivere, ma sicuramente da qui parte quello che voglio raccontare. 

I primi 3 chili li ho presi in estate: pur essendo ossessionata dalla paura di ingrassare perché avevo smesso di fumare, sono ingrassata. Metabolismo? Sostituzione? Non lo so con certezza, fatto sta che è successo. 

A settembre e ottobre, dopo essere uscita da una pesante bronchite batterica, mi sono rimessa a fare sport come una forsennata, mi sono allenata tutti i giorni, alternando nuoto e corsa. Malgrado questo, mi bastava mangiare una pizza per prendere un chilo che poi non scendeva più.  Continua a leggere

Uccidi il GURU, anche me

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Che ci sia un generale bisogno di leader forti, che offrono soluzioni ai nostri problemi e ci fanno sentire dalla parte della verità, direi che è un dato confermato dalle scelte politiche e sociali di questa “parte ricca” del pianeta e lo è altrettanto dalle scelte di morte di quella povera e sfruttata: il sentirsi portatori del vero scatena meccanismi di martirio e evangelizzazione di cui tutti conosciamo le estreme conseguenze. 

Il guru

Poi c’è la tendenza a cercare il guru, il maestro che tutto incarna e che risponde a qualsiasi dubbio sulla tua vita, detta la via e che con la sua illuminazione personale ti sembra non potere sbagliare MAI.

Mai. Continua a leggere

Quella volta che… “Non hai l’età”

Ciao, sono Isabella Bird e grazie all’ospitalità di Panzallaria vi racconterò il mio viaggio nell’ ICSI. Qui trovate la prima puntata: “quella volta che… e se prendessimo un cane?”

“Isabella, hai superato i trent’anni, è ora di fare i test pre concepimento così se rimani incinta stiamo tranquille”. La dottoressa Zorro era una che preferiva prevenire. Solo che io ero appena stata mollata dal fidanzato e non la presi molto bene. Ma proprio per niente. Continua a leggere

Sessismo #tisaluto

 

Partecipo e condivido questa bella iniziativa online di Giorgia Vezzoli convinta che di fronte al sessismo, alla mancanza di rispetto per l’Altro (in quanto essere umano) sia fondamentale agire non solo nel grande ma anche nel piccolo del proprio quotidiano. Facciamolo in tanti e le cose cambieranno!

In Italia l’insulto sessista è pratica comune e diffusa. Dalle battute private agli sfottò pubblici, il sessismo si annida in modo più o meno esplicito in innumerevoli conversazioni.

Spesso abbiamo subito commenti misogini, dalle considerazioni sul nostro aspetto fisico allo scopo di intimidirci e di ricondurci alla condizione di oggetto, al violento rifiuto di ogni manifestazione di soggettività e di autonomia di giudizio.

In Italia l’insulto sessista è pratica comune perché è socialmente accettato e amplificato dai media, che all’umiliazione delle persone, soprattutto delle donne, ci hanno abituato da tempo.

Ma il sessismo è una forma di discriminazione e come tale va combattuto.

A gennaio di quest’anno il calciatore Kevin Prince Boateng, fischiato e insultato da cori razzisti, ha lasciato il campo. E i suoi compagni hanno fatto altrettanto.
Mario Balotelli minaccia di fare la stessa cosa.

L’abbandono in massa del campo è un gesto forte. Significa: a queste regole del gioco, noi non ci stiamo. Senza rispetto, noi non ci stiamo.

L’abbandono in massa consapevole può diventare una forma di attivismo che toglie potere ai violenti, isolandoli.

Pensate se di fronte a una battuta sessista tutte le donne e gli uomini di buona volontà si alzassero abbandonando programmi, trasmissioni tv o semplici conversazioni.

Pensate se donne e uomini di buona volontà non partecipassero a convegni, iniziative e trasmissioni che prevedono solo relatori uomini, o quasi (le occasioni sono quotidiane).

Pensate se in Rete abbandonassero il dialogo, usando due semplici parole: #tisaluto.

Sarebbe un modo pubblico per dire: noi non ci stiamo. O rispettate le donne o noi, a queste regole del gioco, non ci stiamo.

Se è dai piccoli gesti che si comincia a costruire una società civile, proviamo a farne uno molto semplice.
Andiamocene. E diciamo #tisaluto.

A Bologna il tour Navigare sicuri: si parlerà di sexting il 10 aprile 2013. Info per iscrizioni

Il 10 aprile 2013 arriva a Bologna il tour di Navigare Sicuri di Telecom Italia. Il progetto – ormai attivo da qualche anno – ha l’obiettivo di sensibilizzare famiglie, bambini e adolescenti a un uso corretto e consapevole attraverso incontri, come questo, video e risorse online.

Il 10 aprile 2013  dalle 11 alle 13 si parlerà di uno dei problemi emergenti legati all’uso della Rete e dei Social Network, ovvero il sexting.

Con sexting si individua quel fenomeno per il quale si condividono foto e immagini a sfondo sessuale. Wikipedia ne da una buona definizione:

Il sexting, divenuto una vera e propria moda fra i giovani, consiste principalmente nello scambio di foto e video a sfondo sessuale, spesso realizzate con il cellulare, o nella pubblicazione tramite via telematica, come chatsocial network e internet in generale, oppure nell’invio di sempliciMMS[4][5]. Tali immagini, anche se inviate a una stretta cerchia di persone, spesso si diffondono in modo incontrollabile e possono creare seri problemi alla persona ritratta nei supporti foto e video.

Gli ospiti all’incontro saranno, oltre la sottoscritta (farò un breve intervento trasversale, legato alla mia esperienza professionale e di mamma):

L’incontro si terrà presso la scuola media Irnerio, in via Finelli 2 a Bologna ed è completamente gratuito.

Se volete partecipare, potete scrivermi in modo che possa riservare alcuni posti ai lettori di questo blog.

Spero di incontrarvi in tanti; l’occasione è propizia per accogliere le domande di quanti vogliono approfondire questa tematica!

Dettagli

10 aprile 2013 (ore 11-13)

Scuola Irnerio, via Finelli 2 Bologna