Sulla scrittura autobiografica: suggerimenti per scrivere, idee, libri, ispirazioni. Dentro la scrittura autobiografica: alcuni contenuti scelti di narrazione autobiografica

La scrittura autobiografica per raccontarsi professionalmente

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La maggior parte delle persone si è disabituata a scrivere: eppure ogni giorno scrive qualcosa su un social network e manda mail a clienti e amici.

Si scrive in maniera distratta, di rado ci concentriamo sulla scelta delle parole e molto spesso non teniamo traccia del filo rosso che lega ciò che pensiamo con ciò che pubblichiamo online e con quello che ci rappresenta come persone e professionisti.

Ecco un mio articolo sulla relazione tra scrittura autobiografica e personal branding: sono però convinta che di scrittura autobiografica non abbiano bisogno solo i singoli ma anche le Organizzazioni, in quanto collettività narrantiContinua a leggere

Il personal branding ha bisogno di scrittura autobiografica

Personal Branding

Luigi Centenaro, che lo ha portato in Italia, definisce il personal branding così:

Fare Personal Branding significa utilizzare le tecniche del Branding per le persone. In termini concreti significa impostare una strategia per individuare o definire i nostri punti di forza e comunicare in maniera efficace cosa sappiamo fare, come lo sappiamo fare e perché gli altri dovrebbero sceglierci.

Il web ha consentito a molti professionisti di praticarlo e di ottenere risultati efficaci per il proprio lavoro, trovando un posizionamento e un’autorevolezza di settore che ne ha rafforzato il mercato.

Dal Branding al Personal Storytelling

Io ho scelto di praticare il mio personal branding attraverso quello che in Narrarsi online chiamo personal storytelling.

Ho scelto il blog e i social media, ho scelto la scrittura per comunicare. Continua a leggere

Cambia la tua narrazione, cambierai tu: sul lavoro, nella vita

L’idea di Mut-Azioni è nata a settembre: moltissime persone mi scrivevano dopo avere letto “102 chili sull’anima” per chiedermi come fosse stato possibile cambiare così profondamente e per capire in che modo ero riuscita a trasformare una dieta in qualcosa che mi stava aiutando a realizzare tanti obiettivi professionali.

Domani si terrà la prima edizione del mio workshop Mut-Azioni, grazie alla collaborazione con Work Wide Women e per questo 8 marzo, l’appuntamento è dedicato alle donne con un focus sulla relazione tra cambiamento personale e evoluzione professionale e la cornice d’eccellenza dove si tiene il corso è Google Italia (Google, non a caso, si è confermato per 3 anni di seguito il miglior posto di lavoro).  Continua a leggere

Se vuoi scrivere, leggi

libreria cremaglieraLibri, articoli, post di altri

Se vuoi scrivere, leggi. Questa è l’unica cosa che davvero conta, sia che tu voglia gestire un blog, sia che tu voglia iniziare il romanzo della vita.

La scrittura è alla base di qualsiasi attività umana: anche le storie che diventano video virali online partono da un processo di costruzione legato alla scrittura. La scrittura è anche alla base del cambiamento, personale, professionale, aziendale. Come ci narriamo, le PAROLE che scegliamo per raccontarci a noi stessi e agli altri, sono il punto di partenza per qualsiasi crisi, evoluzione, scelta.

Ma per avere abbastanza PAROLE per scrivere, per mutare, per prendere decisioni che ci portino ad essere quello che vogliamo, dobbiamo leggere.

Non esiste scrittura senza lettura. E anche se ultimamente va molto di moda il sapere verticale, tecnico, la specializzazione e il posizionamento tematico, ricordati di essere un lettore onnivoro, qualunque sia il tuo lavoro, specialmente se lavori con la comunicazione web.

Fai il Social Media Manager?

Non escludere dalla tua biblioteca I dialoghi socratici di Platone, ti accorgerai che hanno molto a che fare con il tuo lavoro, ma soprattutto con il fondamento del tuo approccio al mondo.

Se vuoi scrivere, leggi. Leggi anche i libri di cui non ti hanno parlato bene, leggi scrittori che sperimentano, coltiva il dubbio, la curiosità e l’umiltà.

Se vuoi scrivere, leggi.

Credo che uno scrittore debba abbandonarsi al piacere di sognare, di scrivere, anche se ciò fosse imprudente. Però, chissà che la massima felicità non sia la lettura (…) si vantino altri delle pagine che hanno scritto; quanto a me, m’inorgogliscono quelle che ho letto. La mia lettura è molto più importante della mia scrittura. Questo è un assioma.

Jorge Luis Borges, Sognare e scrivere

Leggi e rileggi quello che scrivi tu

Se vuoi scrivere leggi e rileggi: quello che scrivono gli altri, quello che scrivi tu.

Se non sei uno scrittore professionale ma ti occupi, – per esempio – dei contenuti del tuo sito aziendale, è davvero importante per te sviluppare una strategia per scrivere nel modo più efficace possibile, con chiarezza di intenti, spiegando con le parole del mondo, al mondo, quello che fai.

E ogni strategia di scrittura non può prescindere dalla lettura di quello che scrivi. Leggi ad alta voce, rileggi più volte e poi sottrai peso alla tua pagina. 

E se non sai da dove iniziare, se hai bisogno di un modello da declinare alla tua azienda o al tuo sito, contattami per un percorso di consulenza e formazione.

Contattami

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Dedicato a tutte quelle che si sentono inadeguate nella vita e sul lavoro

Cara amica,

oggi mi rivolgo a te. Ti sembra di non essere mai abbastanza, come donna, come professionista, sul lavoro e nella tua vita privata?

Hai raggiunto un’età in cui ti raccontano che non cambierai MAI e che se sei fuori forma fisicamente, se ti impappini quando parli, se al lavoro non riesci mai a mettere in chiaro quello che vuoi, le tue idee e i tuoi progetti, devi ACCONTENTARTI?

Ovunque vai, senti sempre una voce, dentro di te che ti dice che tanto non ce la farai, che è quasi inutile provare?

Ti piacerebbe trasformare il tuo SOGNO professionale in OBIETTIVO ma non sai da che parte iniziare per farlo?

Inizia da te, inizia ad ACCOGLIERE IL CAMBIAMENTO e a MUTARE il tuo modo di raccontarti a te stessa e agli altri e trasforma il SOGNO in micro obiettivi da realizzarewriting-1170146_1920

Io ogni giorno mi SFORZO per questo, ogni giorno mi impegno per sconfiggere quel senso di inadeguatezza e per raggiungere gli OBIETTIVI professionali che fino a qualche tempo fa erano solo sogni.

Nel 2014 ho perso 42 chili: ero obesa e con un approccio di MUTAZIONE dei miei pensieri limitanti, ho raggiunto il primo traguardo, ovvero dimagrire e recuperare il corpo che SENTIVO mi apparteneva. Questa esperienza – che tuttora porto avanti nel quotidiano, attraverso una strategia che ho sviluppato e che ha a che fare con la disciplina, ma soprattutto con il modo in cui mi narro a me stessa e agli altri – continua e ho imparato alcune cose che mi sono state necessarie e che voglio condividere con te.

Oggi sono più FOCALIZZATA sul lavoro, sugli OBIETTIVI e affronto il quotidiano con uno sguardo al CAMBIAMENTO che è generativo e infatti ho scritto un libro che sta andando molto bene e sto finalmente ottenendo degli ottimi risultati professionali.

Ho deciso di trasformare la mia strategia in un workshop per condividerla e diffonderla, perché credo che se ce l’ho fatta io, puoi farcela anche tu e voglio aiutarti a riuscirci.

Il workshop è piaciuto a Work Wide Women e a Google Italia e quest’anno lo terrò a Milano, l’8 marzo 2016.

Iscriviti e vieni a fare un po’ di “allenamento” al cambiamento con me.

Ci sono ancora dei posti e ti aspetto.

Oltre al workshop, ti regaliamo il mio libro 102 chili sull’anima, personalizzato per l’occasione e sto preparando una lista di 102 motivi per cambiare che sarà tua al termine del seminario. 

Ti aspetto a Milano: per quest’occasione il costo è di soli 50 € + IVA per l’intero pacchetto di 4 ore.

[porta carta e penna per lavorare con me!] 

Scrivere testi efficaci per promuovere la tua attività

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Oggi voglio raccontare una storia che ha a che fare con il matrimonio possibile tra scrittura creativa, scrivere online e web marketing: attività che devono sostenersi a vicenda. In questo post avevo dato qualche consiglio per trovare il tuo stile di scrittura  online, oggi mi concentro sulla struttura di un articolo perché sia cliccato e letto e su come scegliere le parole per scrivere un contenuto che funzioni.

Ieri sono stata da una cliente per la quale ho progettato un percorso di digital coaching  e che gestisce un’attività legata al benessere della persona: la sua idea nasce da un sogno, quello di aiutare le donne a sentirsi bene nel proprio corpo e quindi di favorirne la bellezza esteriore, ma solo quando davvero connessa con la consapevolezza interiore.

Mi ha chiesto di aiutarla a comunicare questo messaggio online, perché si è resa conto che finora si è concentrata su campagne di web marketing (invio di newsletter con promozioni, segnalazione sui social media e post sul proprio blog) ma sente che non rappresentano davvero il core business della sua attività. Continua a leggere

102 motivi per essere felice

Il 18 giugno 2015 ho presentato, in anteprima, a Bologna il mio libro 102 chili sull’anima, la storia di una donna e della sua muta per uscire dall’obesità.

Sono successe molte cose nel frattempo.  Continua a leggere

Perché correre fa bene a un libero professionista?

Da poco meno di un anno ho iniziato a correre.

L’ho fatto mentre stavo perdendo peso per ritrovare il mio equilibrio, l’ho fatto perché con un corpo in cambiamento avevo bisogno di inserire nel mio nuovo stile di vita un momento tutto per me di sport. Non avevo mai corso in vita mia e dunque ho dovuto imparare, da zero, a farlo in maniera efficace e adeguata al mio corpo e alle mie potenzialità. La corsa si è rivelata un’ottima scuola di vita e ho imparato moltissime cose, anche come professionista. Continua a leggere

Credo nel valore delle storie

Credo nel valore delle storie: ognuno di noi, ogni progetto si porta dietro una storia, anche quando ci sembra di non vederla. A volte ci sembra di avere poche cose da dire, altre pensiamo di averne troppe e che sia impossibile trovare un ordine coerente a tutto quello che abbiamo fatto, ai progetti del passato, alle idee per il futuro.

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in memoria di Antonio Tabucchi

La chiave del quadro sta nella figura di fondo, è un gioco del rovescio. Forse sei troppo giovane per capire, alla tua età io non avrei capito, non avrei immaginato che la vita fosse come un gioco che giocavo nella mia infanzia a Buenos Aires, Pessoa è un genio perché ha capito che il risvolto delle cose, del reale e dell’Immaginario, la sua poesia è un juego del revés. Una persona è alla stessa finestra della sua infanzia, ma non è più la stessa persona e non è più la stessa finestra, perché il tempo cambia uomini e cose. La vita è un appuntamento, lo so di dire una banalità Monsieur, solo che noi non sappiamo mai il quando, il chi, il come e il dove. Un appuntamento e un viaggio, e poi nel grande viaggio si fanno dei viaggi, sono i nostri piccoli percorsi insignificanti sulla crosta di questo pianeta che a sua volta viaggia, ma verso dove?

E’ tutto un rebus.

E poi sai com’è la vita, è come una tessitura, tutti i fili si intrecciano, è questo che un giorno vorrei capire, vorrei vedere tutto il disegno.

[ Antonio Tabucchi, “Il gioco del rovescio”  tratto da vari racconti, non in ordine sequenziale]

Caro Tonino, così ti chiamavo nella mia intimità di lettrice e poi di laureanda, quando scrivevo la mia tesi sul fantastico e il doppio in Antonio Tabucchi. Tutti a dire ecco fai la tesi su Sostiene Pereira e io no, Tabucchi non è solo Sostiene Pereira, Tabucchi è un genio che sa tessere fili di letteratura, li fa rispecchiare, ha un retroterra culturale fatto di Pessoa, Pirandello, Fantastico, Cortazar e tante altre cose, non limitatevi a leggere Sostiene Pereira che è bello, ma non per quello, non solo per quello va ricordato Tabucchi.

Tabucchi è una persona che in ogni cosa che scrive ci mette dentro anche impegno civile e insieme ti fa venire il desiderio di leggere altro, ti mette dentro dubbi e non risposte, che la letteratura non deve dare risposte ma far venire voglia di cercare ancora.

E’ un rebus come la vita e come la politica, la letteratura.

E tu caro Tonino mi hai accompagnato nella mia crescita di persona e di lettrice e anche  – un po’ – di scribacchina. Tu Tonino mi hai insegnato a credere in me, nei miei sogni, che potevo fare la tesi che mi piaceva e che forse, anche su di te, che mi eri stato tanto vicino con i tuoi libri, nei momenti più oscuri della mia esistenza, potevo non scrivere banalità.

Ti ricordi la mia gioia quando scoprii il rovescio dell’estate di Sereni? Allora mi sentivo così felice, nessuno ne aveva mai scritto del vostro rapporto culturale, potevo farlo io, povera studentessa di Bologna. Quando sono venuta a Pordenone per conoscerti, caro Tonino, ero così emozionata che mi tremava la voce, ti ho fatto una domanda scema e mi sembrava solo di sentire tremare la mia voce. E quando, a Modena, ti ho consegnato la mia tesi?

Mi sembrava che la mia vita, così complicata, così abortita in tante parti di progetti, in quel momento fosse come a un riscatto: io mi stavo laureando, malgrado tutto mi stavo laureando e tu stringevi tra le mani la mia tesi.

“Le scriverò per dirle come mi è sembrata” mi dicesti e io ho cominciato ad aspettare, nella speranza di poter inserire la tua lettera in calce al mio lavoro, nel giorno della mia laurea. La tua lettera invece è arrivata una settimana dopo, in un pacco, con il tuo ultimo libro.

E non era una lettera battuta al computer, era una lettera scritta a mano, dove mi spiegavi cosa ti era piaciuto della mia tesi. Io, allora, stringendo tra le mani le tue parole ho pensato: “Ecco, adesso mi laureo veramente!”. Il giorno dopo sarei partita per la mia nuova vita milanese. Il giorno dopo sarebbe iniziato un altro giro, a un Master dove mi avevano accettata perché – pazza come un cavallo – avevo trasformato in html il tuo racconto Il gioco del rovescio, partendo dal quadro Las Meninas di Velasquez.

Caro Tonino, tu ieri te ne sei andato e lasci dentro di me un vuoto e un pieno. Il vuoto di non saperti più nel mondo, proprio ora che il nostro Paese, più che mai, avrebbe bisogno di persone come te. Lasci il pieno delle tue parole, dei tuoi saggi, delle tue traduzioni, dell’amore per la vita e per i dubbi che ci hai lasciato in eredità.

Scrivo e piango, piango e scrivo. Avrei voluto dedicarti qualcosa di più, ma tra le lacrime sfuoca la vista e io faccio fatica a stare dietro alle emozioni.

Con te muore un pezzettino di me. Con te è nata una fondamenta di me.

Alla memoria di Antonio Tabucchi.

Per approfondimenti: