Le aziende sui Social Media: cosa vogliono gli utenti, cosa vogliono i Social Media Marketer
Cosa vogliono gli utenti dalle pagine delle aziende presenti sui Social Media?
Analisi dei dati della ricerca CUOA
Dai risultati ottenuti stupisce il fatto che, con il 68%, le pagine aziendali sono mediamente più seguite rispetto a quelle dei personaggi pubblici e famosi, che raggiungono solo il 62,5%.
Più di 8 persone su 10 hanno affermato di essere fan di almeno una pagina: oltre il 33% dei soggetti è fan da una a cinque pagine, mentre il 24% da sei a dieci pagine.
Nel 72,8% dei casi l’utente diventa fan della pagina aziendale per hobby o interessi personali. Il 55,6% lo fa per essere informato rapidamente. Il 48,4% lo fa per interesse professionale e, per un senso di appartenenza, lo fanno il 48,4% delle persone.
I motivi che spingono un utente a disinnamorarsi dell’azienda, dell’ente o del personaggio sono svariati e tra questi troviamo: i troppi messaggi (64,4%), messaggi troppo (o solo) pubblicitari (49,6%), messaggi ripetuti troppe volte (41,5%), notizie non interessanti o utili (40,1%), messaggi non tempestivi (28,2%), e azioni dell’azienda che non si approvano (25,8%).
Dalla ricerca effettuata emerge la necessità, da parte dell’utente, di una comunicazione corretta.
L’utente, infatti, ha bisogno di esprimere il suo pensiero in un rapporto che sia alla pari con l’azienda, l’ente o il personaggio e, dunque, non gradisce i messaggi che risultano essere troppo o esclusivamente commerciali.
La comunicazione deve coinvolgere il fan, riconoscendogli l’importanza di avere associato il proprio nome a quello della pagina.
Quanto è considerata importante dai Social Media Marketer la presenza delle aziende sui Social Media?
Secondo la ricerca di Microsoft Advertising e Advertiser Perceptions, datata Luglio 2011 (fonte Tagliablog)
il 74% dei social media marketer ritiene molto importante la presenza su Facebook, mentre solo il 57% la pensa allo stesso modo sulla pubblicità. Per quanto riguarda Twitter le percentuali sono più ravvicinate, ma pendono comunque a favore della presenza (47%), in vantaggio di 5 punti sulla pubblicità (42%). Se guardiamo invece a come vengono spesi i soldi sui social media, possiamo notare che il 48% dei budget vengono spesi per attirare nuovi utenti sulle pagine, di cui il 28% su Facebook e Twitter e il 20% su altri social. Il 19% viene invece utilizzato per mantenere alto l’engagement delle rispettive community, e un ulteriore 20% viene speso sui paid media per sostenere il numero di fan.
In buona sostanza un’azienda deve essere presente sui principali Social Media (Facebook in testa), deve evitare di usare la pagina solo per fare pubblicità e promozione a se stessa, privilegiando l’emersione di notizie interessanti, rispetto al contesto di riferimento e il coinvolgimento attivo e paritario degli utenti. Il racconto, lo storytelling che configura l’identità aziendale ha quindi un peso fortissimo per posizionare e rafforzare l’azienda che decide di essere sui Social Media facendo sana e robusta comunicazione.
[Sana e robusta comunicazione è un progetto di Studio Lost e Francesca Sanzo (ovvero me 😉 per promuovere una comunicazione sostenibile, corretta e che valorizzi le persone e le idee]