Coltivare l’ispirazione e scrivere un racconto
Stasera durante il corso di scrittura autobiografica dedicato al fallimento Laura ha raccontato che finalmente le è arrivata l’ispirazione per scrivere il breve racconto che leggeremo durante l’ultimo incontro.
Sta attraversando un periodo di ferma forzata per motivi di salute e così, obbligata all’immobilità, ha potuto praticare la scrittura senza sentirsi in colpa verso i doveri familiari e professionali. Si è accesso un bel dibattito e una serie di riflessioni intorno all’ispirazione e a come coltivarla per vedere crescere un racconto o il nostro frutto creativo.
Indice dell'articolo
Coltiva l’ispirazione con disciplina
Quando l’ispirazione alla scrittura arriva, bisogna acchiapparla e prenderla seriamente: il lampo che porta l’idea, il messaggio o l’abbozzo di trama per il tuo racconto e romanzo, non dura per sempre. Comincia a scrivere e fallo con costanza e disciplina, stabilendo tempi e luoghi per la tua attività. Puoi battezzare un giorno alla settimana da dedicare alla scrittura oppure un’ora al giorno, tu sola sai quando è meglio per te.
Concentrati e concentra
Nel tempo che dedichi al tuo racconto, rimani concentrata. Io uso la musica classica ma metto in muto il telefono, trovo il posto dove amo scrivere e cerco di non essere distratta da nulla. Allo stesso tempo, specialmente ora che sto scrivendo un romanzo (dopo averne iniziati altri due che sono abortiti negli ultimi cinque anni), ho capito che quando abbiamo un piano generale dell’opera, la storia insomma, occorre mettere giù la prima bozza in tempi brevi: per me sono 3 mesi al massimo.
Concentra tutto in un arco di tempo che non si dilata.
Una storia è come il pesce: dopo un po’ che stalla nel frigo del tuo cervello, puzza e tocca buttarlo.
Tre mesi sono il mio tempo giusto, quindi al momento mi sono data una precisa dead line per mettere la parola fine alla prima bozza. Questo mi serve anche per fare evolvere la storia e non allungare il brodo, che una buona storia ha bisogno di evolvere, prendere per mano il lettore e condurlo al nostro finale, senza troppe dispersioni che lo confondano. Poi certo ci saranno tutte le revisioni e io di solito ne faccio almeno 8, ma così la storia c’è, l’impasto è pronto e possiamo usarlo.
Ascolto attivo
L’allenamento alla scrittura, l’immergerti nella tua ispirazione e nell’intuizione di avere una buona trama ti daranno la spinta a rimanere sempre attaccata a quello che stai scrivendo, anche quando non stai fisicamente scrivendo.
Ciò è ottimo.
Ecco allora che è bene cominciare a ascoltare come spugne tutto quello che ci circonda, intercettare dialoghi occasionali e casuali, immagini simboliche e prendere nota di tutto, perché potrà servire.
Ascoltiamo le persone che parlano, specialmente se hanno età simili a quelle dei nostri protagonisti: riuscire a cogliere i segni generazionali dentro ai dialoghi sarà molto utile per scriverne di credibili. Guardiamo i posti dove andiamo, cerchiamo di cogliere i dettagli: chi ci dice che non serviranno a rendere più efficace la scena che abbiamo nella testa?
La creatività non è velleitaria
Concludo questo breve articolo intorno all’ispirazione con una riflessione che faccio – prima di tutto – per me: troppo spesso ci sentiamo in colpa se “ritagliamo” tempo per la nostra creatività perché ci hanno abituato a credere che scrittura, arti e ispirazione, in generale, siano velleità rispetto ai VERI DOVERI della vita. Se scrivere è parte della nostra essenza più profonda, non c’è nulla di più sbagliato che sentirsi in colpa perché si ha voglia di farlo.
Prendiamoci seriamente.
Faccio mio un ottimo consiglio di Jack London in Pronto soccorso per scrittori esordienti:
Se non sei capace tu di trovare il tempo (di scrivere ndr.), stai sicuro che il mondo non troverà il tempo di ascoltarti.
I corsi di scrittura autobiografica con Francesca Sanzo
Progetto e tengo corsi di scrittura autobiografica sia di persona che online (fino a fine emergenza Covid saranno tutti online). Se hai voglia di saperne di più visita la pagina Corsi e Workshop o contattami:
"*" indica i campi obbligatori