Il copywriting dell’azienda che comunica online
Il copywriting è fondamentale per un’azienda che vuole comunicare efficacemente online: non basta avere in mente i propri valori e sentire di avere molte cose da dire, devi applicare alcune strategie utili per coinvolgere i tuoi lettori e trasformarli in potenziali clienti.
Ho scritto questo post in base ai consigli che do ai miei clienti, a quello che ho imparato da loro e dalla loro storia e per metterti a disposizione alcune strategie utili per farti leggere e per individuare il copywriter più giusto per te.
Ho scritto questo post anche per i miei studenti, per i partecipanti ai miei Digital Group Coaching e in particolare per le donne che ho conosciuto la settimana scorsa al corso di “Tecnico della comunicazione digitale” per le quali sto tenendo alcune ore di copywriting.
Ho scritto questo post dopo avere passato un pomeriggio a leggere articoli in inglese (ebbene si, sto studiando – questa volta seriamente – l’inglese!) e in particolare: 7 Rules For Digital Copywriting All Brands should follow di Forbes.
Indice dell'articolo
Quando scrivi: le persone, prima di tutto
Devi focalizzare chi sono i tuoi lettori, prima ancora che i tuoi clienti, perché chi ti legge oggi potrebbe essere un potenziale cliente.
Chi ti legge potrebbe anche essere qualcuno che è interessato ai tuoi contenuti ma non ai tuoi prodotti: ti interessa continuare a coinvolgere queste persone o preferisci concentrarti sul business?
Oltre alle ricerche di mercato che probabilmente hai fatto e ti hanno reso disponibili dati importanti per segmentare la tipologia di cliente a cui vuoi vendere il tuo prodotto, hai bisogno di trasformare un target in persone.
Una buona tecnica per farlo è quella di costruire delle vere e proprie carte di identità di lettori e clienti ideali e carte di identità dei lettori che non vuoi più intercettare.
Hubspot mette a disposizione un’ottima guida (che io ho scaricato e uso) per costruire le personas.
Il copywriting migliore: i tuoi valori, i valori dei clienti
I tuoi valori, quelli che saranno la base della tua storia, devono essere condivisi con i tuoi clienti: sono loro che si devono riconoscere in essi.
Vuol dire che devi sposare i valori di chi ti segue?
Assolutamente no!
I valori che racconti devono corrispondere alla tua identità etica: i contenuti ne sono solo una conseguenza. Se davvero li incarni, sarà più facile intercettare persone che si identificano in essi e che saranno portati ad acquistare il tuo prodotto.
Perché oggi non compriamo cose, ma compriamo tutto quello che quegli oggetti rappresentano.
Sto aiutando il centro estetico Fusion Benessere, di Casalecchio di Reno (Bologna) a comunicare con il proprio stile: Chiara, la titolare, desiderava che tutto quello in cui crede su bellezza e al benessere fosse comunicato in maniera coerente al modo in cui il suo staff accoglie la clientela.
Ora i suoi post puntano prima di tutto all’accoglienza e alla coccola della persona, poi al marketing di servizi e prodotti. I suoi post oggi incarnano l’atmosfera che trovi quando vai da Fusion per un trattamento.
Lo stile e il tono di voce è quello di Chiara, io la guido per farlo emergere.
Il sito è tuo, ma è prima di tutto delle persone che lo leggono
Il “a chi ti rivolgi” è molto più importante del “cosa scrivi” e quest’ultimo deve dipendere dal primo.
Organizza i tuoi contenuti in base agli interessi delle persone, a quello che cercano e al modo in cui lo chiamano e non in base all’organigramma aziendale o a un’idea di cui ti sei innamorato.
Tutte le volte che ti innamori di un testo o di un contenuto, prima di pubblicarlo, fallo leggere a qualcuno che non ne sia appassionato quanto te e domandagli cosa ha capito: se l’obiettivo è raggiunto, dai spazio al cuore, se no riprova senza struggerti troppo!
E ricorda questa bellissima citazione tratta dal discorso Questa è l’acqua dello scrittore David Foster Wallace, una pillola di consapevolezza sull’importanza di condividere senso con gli altri e attenzione a non dare nulla per scontato:
Ci sono due pesci che nuotano e a un certo punto incontrano un pesce anziano che va nella direzione opposta, fa un cenno di saluto e dice: “Salve, ragazzi. Com’è l’acqua?” I due pesci giovani nuotano un altro po’, poi uno guarda l’altro e fa “Che cavolo è l’acqua?”
Il copywriting che piace: sii coinvolgente, anche nello stile
Molte aziende cercano un linguaggio standard e redazionale mentre parlare con una voce connotata e con uno stile personale, sono qualità importanti: le persone a cui ti rivolgi vogliono sentire un tono caldo e coinvolgente, desiderano avere a che fare con altre persone e non con Brand.
Guarda per esempio come gestisce la propria pagina Facebook Pasta Garofalo [origine napoletana] e come sceglie di rispondere su Facebook ai propri lettori. Basta davvero poco per parlare con la propria lingua!
Ciò che scrivi deve connettersi con quello che sei
Non sei tu che ti devi adeguare allo storytelling, ma è lo storytelling che deve interpretare davvero chi sei: tutto il resto è fuffa. E se hai dubbi in proposito, ti consiglio la lettura di questo post di Luca De Biase.
Per raccontare quello che sai fare potresti avere bisogno di aiuto: non tutti siamo in grado di tirare fuori la storia, ma certamente tutti abbiamo una storia che potrebbe valere la pena raccontare.
Quando scegli il consulente per il tuo copywriting, ricorda che la cosa più importante è che attraverso la SUA scrittura, emerga quello che vuoi dire TU.
Affidati, lascia che ti guidi a trovare la strada non dell’innamoramento ma dell’efficacia, perché a innamorarsi del tuo progetto di storytelling digitale non devi essere tu ma i tuoi futuri clienti e lettori!
E se pensi io possa essere la persona giusta per te, contattami.
Ciao Francesca, sono una studentessa del corso citato nell’articolo. Ti volevo ringraziare delle interessantissime lezioni che ci ha regalato! Chiare, efficaci e esaustive. Sicuramente ti seguirò in qualche altro workshop.
Grazie Monica, soprattutto per il vostro entusiasmo, quello è stato il vero regalo per me 😉 in bocca al lupo per tutto.