Adolescenti, smartphone, privacy e whatsapp

Una ricerca del Pew Internet & American Life Project effettuata su un campione di 802 adolescenti in età compresa tra i 12 e i 17 anni ha evidenziato alcuni dati interessanti sulla consapevolezza d’uso e impostazioni legate alla privacy delle applicazioni per smartphone e tablet negli Stati Uniti.

  • Il 58% dei ragazzi intervistati ha scaricato autonomamente APP sul proprio dispositivo
  • il 51% ha scelto di cancellare o non usare APP di cui avevano l’impressione che violassero la loro privacy
  • il 26% degli intervistati ha cancellato una APP che utilizzava, dopo essersi accorto che stava raccogliendo informazioni personali
  • il 46% ha rifiutato di abilitare le funzioni di monitoraggio richieste da alcune applicazioni perché preoccupati della propria privacy

Se combiniamo questi dati a quelli di una precedente ricerca condotta sempre su un campione di adolescenti (tradotta in Italia da Bambini.info) da cui emerge che:

  • il 74% ha revocato l’amicizia su Facebook
  • il 59% ha cancellato o modificato un contenuto pubblicato in passato
  • il 53 % ha cancellato commenti altrui dal proprio profilo
  • il 45% ha eliminato un tag a proprio nome da una fotografia
  • il 31% ha cancellato o disattivato il suo profilo o account
  • il 19% ha pubblicato contenuti dii cui si è poi pentito

[in articolo Bambini.info]

sembra proprio che, rispetto a qualche anno fa, gli adolescenti stiano affinando la propria percezione di privacy come qualcosa da tutelare.

In Italia siamo forse un po’ più indietro, complice l’enorme divario digitale tra le generazioni a livello di utilizzo delle tecnologie. Spesso i giovani usano quotidianamente device verso i quali i loro genitori nutrono ancora un enorme senso di inadeguatezza che li rende un po’ inconsapevoli delle possibilità di gestione delle impostazioni di sicurezza e privacy. Eppure anche qui le cose stanno velocemente cambianto e sempre più giovani sono consapevoli che la prima cosa da fare, non appena ci si iscrive a un social network o si usa un’applicazione è quella di capirne il funzionamento a livello di privacy e accordi generali.

In questo percorso è giusto e importante che anche gli adulti comincino ad usare attivamente le potenzialità dei mezzi per tutelare al massimo la propria (e quella dei propri figli) privacy.

Un esempio: WhatsApp Messenger

Penso alla celebre (tra adolescenti e adulti) e usatissima WhatsApp: durante i miei workshop “Gioco di squadra” dedicati ai genitori per l’orientamento all’uso consapevole di Web e Social Media, molte persone hanno lamentato il fatto che gli allegati multimediali (foto) condivisi tramite la chat vengano automaticamente salvati sul rullino fotografico di tutti i profili coinvolti nella discussione.

Si tratta ovviamente di una questione da non sottovalutare: il veloce scambio permesso dalla piattaforma facilita l’invio rapido di contenuti (a volte senza che chi li stia inviando conti fino a 5 prima di farlo 😉 con l’illusione che una foto mandata a pochi amici attraverso un sistema di messaggi venga sostituita velocemente da altro. Gli amici con cui stiamo condividendo la foto invece potrebbero ritrovarsela sul proprio telefono, insieme a quelle che hanno scattato personalmente.

Eppure, come nella maggior parte di questi casi, esiste la possibilità di modificare le impostazioni dell’applicazione per tutelare le persone con cui abbiamo a che fare.

Basta utilizzare la barra di navigazione in basso e entrare in “Impostazioni“. Da qui bisogna selezionare “Impostazioni chat” e togliere il flag da “Salva file ricevuti“. E’ semplice e non solo evita problemi di privacy alle persone con cui scambieremo battute e foto, ma anche di intasarci la memoria del telefono 😉

Ovviamente, visto che non possiamo obbligare i nostri amici a fare altrettanto, prima di inviare una foto ricordiamoci che potrebbe rimanere su quel telefono (e da lì essere condivisa a nostra insaputa) e condividiamo il più possibile questa informazione, in modo che si diffonda cultura digitale e senso di responsabilità e rispetto dell’altro. E se questi concetti fossero troppo teorici, ricordiamo al nostro gruppo di contatti che la memoria del telefono non è infinita e quando sovraccaricato di immagini, potrebbe andare a rilento 😉